Libri
Incipit
All'inizio, nel mezzo di un foglio bianco
senza disegni né tracce, c'era un puntino.
Era chiaro, quasi trasparente.
Il sole lo attraversava come uno specchio
d'acqua.
Pian piano si colorò e si
trasformò in un occhio azzurro.
L'occhio guardava attorno con tale
attenzione che presto non bastò più e si raddoppiò.
(Guia Risari, Achille il puntino,
illustrazioni di Marc Taeger,
Kalandraka Italia, Firenze, 2008)
Estratto pp. 2-3, 6-7, 8-9, 12-13, 16-17, 18-19, 24-25, 36-37, 38-39
Recensioni
«[...] Achille il puntino è l'albo illustrato
che fa al caso nostro: così semplice da entrare nei
cuori dei bambini, così efficace da essere utilizzato e
proposto in modi sempre nuovi. [...] è un libro che i
bambini amano dalla prima lettura: Achille diventa un amico
che svela alcuni dei misteri dell'uomo e della sua
creazione. Lui diventa, per necessità, creatore di se
stesso. Spiega quindi anche la funzione delle parti del corpo
e fornisce semplici e pratiche spiegazioni. [...] La magia di
questo albo semplice, divertente, allo stesso tempo complesso
e articolato, rimane sempre nei cuori dei bambini che lo
ascoltano. Si tratta di un libro bello, coloratissimo, da
tanti e splendidi usi scolastici che si adatta perfettamente a
tutti i bambini, almeno fino agli 8 anni. [...]» «[...] La sua storia è indubbiamente la metafora
di una nuova vita, che si crea ed evolve. Ogni pezzettino di
Achille si genera per sua volontà, ogni qualvolta
Achille riscontra una nuova necessità, un desiderio,
un'esigenza [...] «[...] penso che Achille abbia proprio questa
capacità, ovvero dire quanto ogni persona possa essere
unica e che ogni unicità à bella. I bambini
quando si approcciano alla storia riescono a immedesimarsi
spontaneamente. Questo strano essere suscita curiosità
e interesse ed è subito amato. «[...] Achille il puntino (edizioni kalandraka)
è un libro che si può leggere con bambini di 2
anni. «[...] uno degli obiettivi di scienze per le classi
prime è proprio quello di conoscere e denominare le
diverse parti del corpo. «(...)
Un albo veramente poetico, raccontato con poche parole ben scelte e un
tratto deciso e colorato, quasi geometrico (...). E' perfetto per
raccontare a ogni bambino la "sua" storia da puntino (...)» «(...)
"Achille il puntino" un breve racconto illustrato che parla di metamorfosi e di
libertà. Di libertà individuale non certo facile da conquistare (e nemmeno da
esercitare). Numerosi sono i passaggi, le prove, i cambiamenti, gli adattamenti
richiesti al protagonista fin dalla sua nascita. Non basta crescere
(avere gambe,
braccia, orecchie, ecc.). Sembra necessario uno sforzo per crescere nel
migliore dei modi (meglio avere una testa per pensare, gambe robuste, due
braccia lunghe, meglio avere due orecchie, una per parte). Il
percorso, pieno di
stimoli, si fa bello, interessante, piacevole. Ogni giorno si scopre qualcosa e
ogni giorno si cresce. Ad uscire da sé, con fiducia e coraggio, accade
l'imprevedibile. E ci vengono svelate parti inattese di noi. Piano
piano. Achille, il
puntino, resta un semplice e giocoso personaggio nelle illustrazioni
sintetiche e
vivaci che accompagnano il testo. Attraversano lo spazio bianco del fondo
rapide strisce di colore blu, rosso, giallo, verde e si dispongono qua e là con
"misura" tutta infantile.» «(...)
un testo sensibile
e poetico che dà alla storia di Achille le giuste parole per
esprimere i sentimenti e la meraviglia per il mondo che
scopre. Un invito a tutti i lettori a condividere con Achille
l'emozione per la propria crescita e la bellezza della vita.» «La casa editrice spagnola Kalandraka approda in Italia
(a Firenze) con
quattro dignitosissimi albi: La casetta di
cioccolato, fiaba dei Grimm illustrata da Pablo Auladell, I Tre
Orsi di Xosé Ballesteros e Miguel Tanco, Orecchie di farfalla
di Luisa Aguilar e André Neves e Achille il puntino di Guia
Risari e Marc Taeger. Testi e illustrazioni sono tutti originali e ben
curati, ma un occhio di riguardo va all'ultimo, quello della nostra
Guia Risari che riesce sempre, anche nei testi più semplici, a
costruire percorsi dove intelligenza critica e libera creatività
convivono. Insomma Guia è brava anche perché - come ha detto
nell'intervista che accompagna la cartella stampa - sa che "non c'è delitto
più grande che uccidere l'infinito..."
» «(...)
Questo Achille il puntino è stato pubblicato in Spagna
in
catalano, castigliano e galiziano. Il tema del breve racconto non
è
certo nuovo. Di disegni infantili, in genere, o di puntini che
prendono vita uscendo dalle pagine di un foglio o di un quaderno
è
ricca la letteratura per l'infanzia, con le consuete banalità,
ma
anche con nomi nobili e alti. Come sempre in questi casi esisteva un
rischio, vi era la possibilità di cadere in trappole insidiose e
inaspettate. Per fortuna la Risari, con molto garbo e con non poca
originalità, ha saputo evitarle, restandone ben lontana.
Perché qui,
la storia del puntino che decide di chiamarsi Achille diventa una
bella metafora della crescita infantile, della voglia e della
necessità di scoprire sé stessi e il mondo e, scoprendo,
esplorando,
crescere, decidere, realizzarsi compiutamente e originalmente. Basti
leggere la conclusione "Achille era felice. Camminava libero per il
mondo. Ogni giorno scopriva qualcosa e ogni giorno cresceva". Al tempo
stesso vi è un implicito percorso sensoriale che agisce in
parallelo
al primo completandolo. Dunque, Achille-Aquiles è un semplice
puntino
su di un foglio bianco ma poi si dà due occhi ed una testa, una
bocca
e due gambe. Subito dopo, dinnanzi ad un fiore scopre di aver bisogno
di un naso e, quando prova fame, un braccio lunghissimo per cogliere
un frutto da un ramo. E poi, se sei sazio e hai voglia di cantare non
basta una bocca, ma occorrono anche orecchie per ascoltarti e
ascoltare quindi il mormorio di un ruscello. Per bere la sua acqua
occorrono non un braccio, ma due e le mani da serrare a coppa. Tutto
questo processo di rapide metamorfosi viene ben assecondato dal
pennello di Marc Taeger che crea semplici forme, quasi astratte
talvolta, ma mobili, intense, forti nell'accendersi dei colori e
squillanti, coninvolgenti, allegre nel piglio cantante e danzante che
riesce a dar loro con vivida freschezza.» «(...)
perfecta simbiosis
entre texto e imagen en este álbum que aborda de manera
metafórica, pero diáfana, el origen de las cosas y,
también, la aventura de «ser». Y lo hace a
través de la
historia de un puntito que aparece en una hoja en blanco y que poco a
poco, impulsado por la necesidad de cambiar, va transformándose
en un «ser» que comienza a ver, a pensar, que se pone un
nombre; en un
«ser» que es curioso y se dota de piernas para explorar el
mundo que
hay más allá de la hoja en blanco; de nariz para oler; de
brazos para poder coger los frutos y alimentarse, etc... Un proceso, el
de crecer, que seguimos a través de unas palabras descriptivas y
poéticas a la vez, y de unas imágenes, de una propuesta
plástica absolutamente arrebatadora, de unos collages
«cubistas» que golpean
nuestras retinas. Taeger, que se nos antoja como un Leo Lionni pasado
por el tamiz de Joan Miró, pero con su propia personalidad,
construye a Aquiles y su mundo con papeles de distintas clases y
texturas, que él mismo pinta y recorta después; unas
arquitecturas de papel tan escuetas como expresivas.» «(...)
Finalmente, entre los álbumes
ilustrados, cabe destacar Pasito, de
Simon James (Faktoría K de Libros),
y Aquiles el puntito, de Guia
Risari, con ilustraciones de Marc
Taeger (Kalandraka) (...)» «(...)
A eterna pregunta do "porqué" está en
boca de todos os nenos, acompáñaos dende a
nenez ata a madurez. Aquiles representa á
perfección ese papel inquedo, que o leva a
transformarse continuamente: faise crecer os
ollos, a boca o nariz, as orellas, os brazos e as
pernas; todos coa función de ir máis aló, de
experimentar vivencias novidosas, de crecer como
ser vivo e coñecer todo o que lle rodea. (...)» «(...)
És un
joc creatiu, on el puntet es va afegint altres formes
geomètriques
de colors diferents i molt vius, arribant al final del llibre a ser una
figura gairebé humana, estirada a terra sota un cel ple de
puntets
de colors. És un llibre per fer treballar la imaginació i
la creativitat.
Molt interessant i crec que pot funcionar llegit en veu alta o explicat
tot mostrant les imatges.»
«Una història de formació en la que a partir d'un
punt en un
full blanc s'explica el creixement i formació d'un personatge
que és
també un viatge d'exploració del món que ens
envolta i de les
possibilitats d'abastar-lo. Potser algú voldria interpretar en
la
història d'Aquil·les l'evolució de
l'espècie humana i la seva
adaptació a l'entorn.» L'editore Kalandraka Italia |
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