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Incipit Qualche tempo fa, su una collina rotonda,
sorgeva la città di Mirabasso. Era una piccola
città con casette verdi e azzurre. Alcune col tetto a
punta; altre con morbide cupole e altre ancora con tetti
piatti. (Guia Risari, Mirabasso e Altamira, illustrazioni
di Sergio Olivotti, Lapis, 2024) Estratto pp. 8-9, 16-17, 20-21, 30-31, 34-35 Recensioni
«[...] Una storia che aiuta i bambini ad assecondare la
loro curiosità verso chi à diverso e insegna a
non giudicare con pregiudizio. Si scopre così che dagli
altri si può apprendere e che unendo le proprie visioni
si possono raggiungere nuove consapevolezze e nuovi
orizzonti. Intervista radiofonica di Elisa Chiriano, Fuori di Testo, Radio Ciak, 29 dic. 2024 (ascolta)
«[...] La funambolica fantasia figurativa e grafica di
Olivotti dà vita alla simpatica storia "morale" di
Risari con due città abitate da strampalati
personaggi, gli uni con l'abitudine di guardarsi sempre
l'ombelico, gli altri intenti a fissare sempre il
cielo... due estremi che finiranno per congiungersi... [...]»
«Di favole è pieno il mondo, ma a mio avviso ce ne
vorrebbero sempre di più, soprattutto se belle e
originali come quella che vi presento oggi: Mirabasso e
Altamira, raccontata dalla geniale penna di Guia Risari e con
le incredibili illustrazioni di Sergio Olivotti per Lapis
Edizioni.
«[...] Una favola che vuole far sorridere con ironia
sull'assurdità della guerra, che parla di differenze,
conflitti e inconciliabilità, ma che alla fine apre alla
speranza di un incontro, uno spiraglio su un terreno comune che
auspica un futuro di pace e di armonia. [...]
«[...] Un albo illustrato divertente che racconta una
storia che sembra fantastica e invece è molto
realistica, che sembra lontana nel tempo e nello spazio e
invece potrebbe essere vicina vicina. Intervista radiofonica di Livio Partiti, Il posto delle parole, 23 nov. 2024 (ascolta)
«[...] Mirabasso è una cittą i cui abitanti sono
talmente ossessionati dal loro ombelico da fissarlo tutto il
giorno, tutti i giorni. Anche Altamira è una
città, ma i suoi abitanti non possono far altro che
fissare il cielo in quanto sono convinti che il cielo sia la
risposta ad ogni loro domanda. L'editore Lapis |
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