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Incipit
L'alba di Karl
La notte era stata calma e silenziosa. Per una volta, nessun
aereo aveva sorvolato i cieli striati di Amsterdam.
Immerso nei sogni, Karl Josef Silberbauer pensava di essere tornato indietro nel tempo. Era una domenica mattina di dieci anni prima, la guerra ancora lontana. Sognava Vienna, i viali alberati, le piazze barocche, le facce ridenti dei bambini che giocavano per strada, lo sferragliare del vecchio tram che correva sui binari dondolando. A lui piaceva prendere il tram: era il suo viaggio nell'universo umano. Più durava il tragitto, più aveva tempo per osservare i visi dei passeggeri, come portavano i capelli, che vestiti indossavano. Ogni indizio era rivelatore della loro personalità. Lui compilava lunghe liste senza tralasciare nessun dettaglio. Le scarpe erano alla moda oppure antiquate? Lucide o polverose? Il soprabito era di seconda mano oppure nuovo? E il collo di pelliccia era gatto o vero cincillà? Quella donna era truccata o aveva le labbra naturalmente rosse? E il signore distinto nell'angolo? Era davvero qualcuno che contava o un semplice vanitoso? Gliel'aveva insegnato suo padre, a osservare, e non si trattava affatto di un gioco ozioso. Era l'occupazione principale di un bravo poliziotto. Dopotutto, la verità non è che una semplice deduzione a partire da una serie infinita di dettagli. Un lavoro matematico, di precisione: sommi gli addendi e hai il risultato. L'aspetto non era tutto, certo, eppure analizzandolo si potevano capire molte cose: non solo l'età, la condizione, lo stato d'animo, ma anche le speranze, i sogni, le paure. Ognuno, a un esame attento, rivelava la propria realtà, che lo volesse o meno. Sistemarsi incessantemente un ciuffo di capelli sulla fronte indicava un chiaro desiderio di richiamare l'attenzione su di sé. Cosa significava, invece, il continuo giocherellare con la fede? Forse il matrimonio non era così felice e nell'universo della coppia si era insinuato il dubbio. Mentre quel vecchio che non fermava gli occhi su niente, ma li spostava convulsamente da una parte all'altra, stava dando un chiaro segnale di debolezza, di paura. Di cosa? Degli altri, della vita, o di qualcosa di preciso che non avrebbe dovuto o voluto fare? Chi poteva saperlo? Non a tutto si poteva rispondere su un tram. (Guia Risari, La porta di Anne, ill. A. Floris, Mondadori, Segrate, 2016) © Mondadori 2016
Excerpt Critics Most voted book by the primary and secondary schools pupils, Libri per sognare, Bergamo, Apr. 2018
«[...] I libri che ricordano l'Olocausto a mio avviso
non sono mai troppi. Non bisogna mai smettere di parlare dei
periodi bui della storia e della follia che li ha generati,
perchè è nel disinteresse, nell'ignoranza che
attecchiscono
odiose forme di revisionismo. Mi sono avvicinata a questo
libro di Guia Risari con molte aspettative. Non era certo
facile scrivere qualcosa di nuovo sulla storia di Anne Frank,
ma la scrittrice lo ha fatto con sobrietà e poesia, aprendo
verso nuove considerazioni. Il lettore che conosce la storia
ne scorpre un altro e diverso aspetto e chi invece non ne hai
mai sentito parlare si sente spinto ad approfondire. Un libro
che è un piccolo gioiellino, molto, molto curato ed adatto ai
lettori a partire dai dieci anni. [...]
«Parlare di Olocausto a dei bambini e a dei ragazzi non
è per nulla semplice. Non esiste un solo modo "corretto" per
raccontare quanto è avvenuto né una metodologia
ideale. Sicuramente serve definire bene la terminologia,
contestualizzare gli eventi storici, non dare risposte
semplici e scontate, fornire gli strumenti per avere accesso
alle fonti primarie di informazione. L'editoria ci aiuta in
questa operazione e ci offre l'opportunità per avere tra le
mani libri adatti ad ogni età. Non serve infatti mostrare
scheletri e camere a gas per parlare ai bambini di quanto è
accaduto agli ebrei e non solo ma è molto più
utile raccontare
storie che parlano di persone che ci raccontano la loro vita,
le loro eroiche scelte, il loro schierarsi dalla parte dei
diritti umani.
«[...] l'ho gustato un po' alla volta: alla fine è stato
come fare un viaggio dentro la vita e gli stati d'animo di
questi personaggi per poi inquadrarli nel momento storico.
«Cara coscienza del sottufficiale austriaco Karl Josef
Silberbauer, lei è la dimostrazione che seguire un ideologia
sbagliata basata sulla supremazia e sottomissione delle altre
"razze" è una mostruosità.
«[...] Anne non è più l'unica protagonista
della storia,
con lei ci sono la mamma, il papà, la sorella e altri
quattro ebrei che condividono la vita quotidiana, le paure e
le ansie di essere scoperti,ma soprattutto i pensieri,le emozioni e i
sogni, ognuno in modo diverso.
«[...] Questo libro parla di Anne Frank ed è come
"Il diario di Anne Frank" ma visto da una prospettiva
diversa.
«[...] Un altro interessante esempio di ri-scrittura di
un classico per ragazzi più grandi mi è venuto tra le mani di
recente: si tratta de La porta di Anne di Guia Risari
[...] Nel racconto di Guia Risari sono i medesimi personaggi a
essere scavati, uno per uno, la mattina stessa dell'irruzione
nella casa, con sguardo analitico e adulto. L'autrice ne
fotografa le azioni, le emozioni, i pensieri nelle ore
immediatamente precedenti al drammatico epilogo: destini che
si incrociano nell'unità di tempo, ma
personalità autonome e ben diverse tra
loro. [...]»
«[...] Sono state scritte infinite pagine a testimonianza
dei silenziosi e terribili anni passati da Anne e dai suoi
coinquilini nascosti nella tristemente nota soffitta di
Amsterdam. La lettura di Guia Risari è da un'angolazione
differente: una carrellata a tutto campo su tutti gli otto
abitanti l'alloggio segreto, uno sguardo quindi alle singole
individualità, agli uni nel tutto. Il libro è
una sorta di
romanzo storico corale, basato su I Diari di Anne Frank, sulle
ricerche storiche e sui libri scritti che raccontano la
vicenda, ai quali si sovrappone l'immaginazione dell'autrice. [...]
La Risari cerca di tirar fuori la verità di ogni personaggio
attraverso gli stati d'animo e le relazioni che si
stabiliscono. Persone fra loro differenti forzate alla vita
promiscua, da cui emerge potente la dignità che riescono a
preservare, nonostante tutto... Anche la figura del
sottufficiale tedesco che eseguì l'arresto, Karl Josef
Silberbauer, viene indagata e descritta, per poter capire la
delirante "banalità del male" che mosse la psicologia di gran
parte dei nazisti [...]»
«Ancora Anne? Anche se il Giorno della Memoria è
lontano? Sì, vale la pena perché l'autrice narra
la vicenda di Anne Frank da un punto di vista inesplorato.
«[...] Quello di Guia Risari è un libro originale
che dà
voce anche agli altri inquilini della casa sul retro, quelli
che hanno condiviso con Anne le paure, le ansie e i timori di
essere scoperti e quindi
deportati nei campi di concentramento nazisti.
«[...] il nuovo libro di Guia Risari, che narra le
vicende del conosciutissimo "Diario di Anne Frank" attraverso
diversi punti di vista, offrendoci una visione più completa
della vita delle otto persone all'interno di questo alloggio
segreto di cento metri quadrati. La scrittrice ci sorprende
quindi con questa sua scelta e ancora di più con l'inserimento
del punto di vista dell'ufficiale delle SS che arrestò Anne
Frank e le altre persone del rifugio segreto.
«[...] Il libro colpisce subito perché si entra
nel vivo della quotidianità
di ogni abitante della casa, con lo sguardo diverso di ogni
protagonista.
«[...]dalla misura breve del racconto è transitata a un
romanzo che conserva intatti i suoi pregi di scrittrice:
capacità di articolare la trama in modo originale,
fluidità
narrativa, essenzialità delle emozioni. In La porta
di Anne
protagoniste sono le altre vite che con Anne condivisero per
oltre due anni l'appartamento in Prinsengracht 263: sogni
individuali, speranze comuni, vite frantumate... Un romanzo, ad
un tempo, forte e leggero, drammatico ma palpitante di
vita...»
«[...] Il potere salvifico della fantasia è anche il
filo conduttore de La Porta di Anne (Mondadori, dai 12 anni),
di Guia Risari. Ognuno degli otto personaggi che per due anni
e 29 giorni vivono insieme nella soffitta di Amsterdam, dietro
una porta mascherata da libreria, ha un sogno da
condividere. Le pagine di questo libro riescono a portare il
lettore così vicino ai diversi personaggi da sentirne la
potenza della loro immaginazione, unica via di salvezza. Fino
alla mattina del 4 agosto 1944, momento in cui il nono
protagonista, il sottufficiale austriaco incaricato di
irrompere nel rifugio, arriva per cancellare il sogno più
grande, quello di libertà.
[...]»
«[...] A comporre La porta di Anne, ovvero a raccontare
se stessi attraverso porzioni della loro esistenza, attraverso
i loro sogni di libertà, attraverso i ricordi che gelosamente
conservano, sono queste otto persone, schiacciate tutte dietro
una porta, soffocate tutte in uno spazio angusto, costrette
tutte a non vedere il cielo se non dall'abbaino. Per più di
due anni. [...] Ai loro otto racconti se ne aggiunge un nono,
con il quale il romanzo apre, ed è quello del sottufficiale
tedesco, Karl Josef Silberbauer incaricato dalla Gestapo di
andarli a stanare.
«Guia Risari torna a parlarci di storia nel suo nuovo
libro, uscito da poco per Mondadori. Lo fa partendo dalla nota
vicenda di Anna Frank, ma colmando un vuoto e dando uno
spessore diverso alle persone che vissero con lei
nell'Alloggio Segreto, prima della cattura. Ogni capitolo ci
offre la possibilità di entrare nella mente di un personaggio
diverso, immergerci nei suoi pensieri, nelle sue nostalgie,
nei suoi stratagemmi per arginare la paura e la
disperazione. [...] Ma nei pensieri, nei quali entriamo di
soppiatto, complici le semplici e potenti illustrazioni a
matita di Arianna Floris, ci accorgiamo che non regna solo la
paura. C'è posto per la speranza, la forza, la
volontà [...]
«[...] In occasione della Giornata della memoria, arriva
in libreria La porta di Anne di Guia Risari. Il suo libro
parte da quel diario, quella storia, quella porta chiusa, per
provare a immaginare i pensieri che attraversano le menti
degli otto abitanti della casa al risveglio, il 4 agosto 1944,
nel loro quotidiano, faticoso tentativo di trovare una
normalità nell'inconcepibile. Quali possono essere stati i
loro tormenti, le ansie, le paure, i malumori, le
inquietudini, i desideri, le speranze, in quell'ultima mattina
di clandestinità, prima di scoprire che qualcuno li aveva
traditi? Alla fine del volume, una ricca appendice che
documenta quegli anni, quelle vite, quelle storie. »
«[...] Un punto di vista inedito sulla vita di Anna
Frank e degli occupanti dell'Alloggio segreto, nelle ore che
precedono l'arresto, le prime ore del mattino narrate
attraverso occhi diversi, quelli degli otto occupanti intenti
con la loro normalità.
«[...] Un punto di vista nuovo sulla storia di Anne Frank e degli
altri sette rinchiusi con lei nel nascondiglio. Questo ci
offre Guia Risari in "La porta di Anne" (Mondadori). Una
storia conosciuta, ma interpretata in modo diverso attraverso
ciò che ciascuna di queste persone pensa nei momenti
precedenti l'arresto. Tutti in quella soffitta, oltre alla
libertà, hanno un sogno: [...] Anche il pensiero del soldato
che li scoprirà e che li arresterà è oggetto di un
capitolo. Un capitolo diverso, però, nel quale ai sogni e agli
ideali degli altri protagonisti si oppone la cieca obbedienza
ad un'ideologia accettata passivamente, e, forse, neanche
compresa del tutto, solo perché obbligo per chi indossa quella
divisa.
«[...] in occasione della GIORNATA DELLA MEMORIA,
abbiamo deciso di raccontarvi due storie di vicinato. Un
vicinato che potrebbe essere quello del nostro quartiere, del
nostro pianerottolo, della nostra tranquilla via di città. E
di come, piano piano, senza bruschi scossoni, con piccole e
quotidiane azioni di ciascuno, questo vicinato si sia
trasformato in un luogo di indifferenza, diffidenza ed infine
di aperta ostilità.
«Il romanzo di Guia Risari, novità editoriale di gennaio
2016 per Mondadori, narra la prigionia forzata di otto ebrei -
tre uomini, due donne, due ragazzine e un ragazza - da oltre
due anni rinchiusi in un appartamento segreto ad Amsterdam,
nella speranza di sfuggire alle persecuzioni naziste: è la
storia di Anne Frank, non certo nuova, ma per la prima volta
narrata da un punto di vista inedito, nelle poche ore prima
dell'arresto.
«[...] Questa è la loro storia, o meglio le loro storie,
che si differenziano per molti aspetti, ma che per destino
invece si assomigliano. Tutti loro sono ebrei che si stanno
nascondendo e tutti loro, ad eccezione di Otto Frank,
moriranno nei campi di concentramento nazisti tra il 1944 e il
1945. Ai loro otto racconti se ne aggiunge un nono, con il
quale il romanzo apre, ed è quello del sottufficiale tedesco,
Karl Josef Silberbauer incaricato dalla Gestapo di andarli a
stanare. Un altro esempio della banalità del male, di cui la
Arendt parla, in quello scaffale di fascicolatori che al loro
interno contengono i destini di uomini e donne, ridotti a
numeri, a pratiche da espletare.
«[...] La fantasia aiuta gli scrittori a spiegare
l'inspiegabile, a edulcorare l'orrore, a imbastire finali
felici, o quasi. Ma la realtà, senza happy end, del più
classico dei libri sulla Shoah, Il diario di Anna Frank, può
diventare, con l'aggiunta di dosi minime di immaginazione, il
verosimile resoconto delle ultime ore di clandestinità di tre
uomini, due donne, due ragazzine e un ragazzo, nel loro
nascondiglio, protetto da una libreria. Ciascuno degli
abitanti del nascondiglio ha i suoi sogni e il suo capitolo ne
La porta di Anne, scritto da Guia Risari e illustrato da
Arianna Floris, per Mondadori.
«[...] Il libro è corredato da una sezione che si
intitola "Per saperne di più" dove è inserita la planimetria
che riproduce i tre piani dell'edificio in Prinsengracht 263
così come erano negli anni tra il 1942 e il 1944, disegnata
secondo le indicazioni di Otto Frank con una descrizione
dell'alloggio e della vita che vi si svolgeva.
«[...] I protagonisti de La porta di Anne pubblicato
nella collana di Contemporanea di Mondadori sono gli stessi
inquilini di quell'Alloggio ma quel che cambia è il punto di
vista. Mescolando Storia e finzione, Guia Risari ci offre il
racconto inedito, di quello spazio di tempo che separa ciascun
protagonista dal momento dell'arresto. Ignari di quel che sta
per succedere anche se, come scrive Anna, tutti sentono farsi
sempre più stretto il cerchio che li separa dal pericolo
incombente, gli abitanti della casa ci appaiono in uno
squarcio di privata quotidianità - chi nel dormiveglia, chi
ancora assorto nei propri sogni, chi desideroso di tornare a
vedere la luce del sole e di respirare ara fresca, chi
cercando di riconciliarsi con quella vita da carcerati -
pronti a ripiombare nella dura realtà. Quella molto più
tragica che è già segnata. Oltre agli otto inquilini Guia
Risari ha voluto osservare da vicino i pensieri di un nono
uomo, il sottufficiale delle SS Karl Josef Silberbauer che
pregusta il momento in cui aprendo la porta nascosta da una
libreria potrà arrestare gli otto ebrei. Le lievi
illustrazioni di Arianna Floris alleggeriscono il cuore di
chi legge e conosce la fine della storia. Dai 13 anni. [...]»
«Questo romanzo ha la capacità di andare oltre la
vicenda di Anne e di ricordarci che non era sola: ci racconta
infatti degli abitanti dell'Alloggio Segreto che con lei
divisero quei due anni di clandestinità, attraverso il
meccanismo affascinante di dire e di far vedere al lettore
attraverso occhi diversi. Le poche ore dal risveglio
all'arresto in quel 4 agosto 1944 vengono narrate da ciascuna
delle otto persone che abitano silenziosamente le stanze; le
loro voci svelano pensieri, attitudini, sogni e permettono
all'autrice di dare un quadro del quotidiano e nello stesso
tempo di sottolineare i caratteri, le caratteristiche e
insieme i sogni dei più giovani come degli adulti. A loro si
aggiunge un punto di vista esterno, ma complementare: quello
del sottoufficiale austriaco che fu incaricato si stanare gli
ebrei e di eseguirne l'arresto.
«La Giornata della Memoria ricorre fra pochi giorni e
"La porta di Anne" di Guia
Risari, che oggi segnaliamo, è uno dei più bei libri dedicati alla
Shoah fra quelli acquisiti recentemente dalla biblioteca. È
destinato a un pubblico di ragazzi dai 10 ai 14 anni.
È particolarmente originale e toccante perché l'autrice
dà voce alle
persone che, insieme ad Anne Frank, erano nascoste
nell'Alloggio Segreto: sono loro a raccontarci cosa accadde il
4 agosto 1944, ad Amsterdam, dalle prime ore dell'alba al
momento dell'irruzione dei nazisti.»
«Un romanzo nuovo e molto valido per affrontare il tema
della Giornata della Memoria con i nostri ragazzi corredata da
biografie e note storiche per approfondire il tutto.
«Sulla storia di Anne Frank sono stati scritti molti
libri, ma questo ha il pregio di offrire un punto di vista
inedito e davvero originale sulla vicenda.
«[...]
mi ha molto colpita: lo stile di scrittura è semplice ma
ricco, trascinante, e il punto di vista è multifocale:
non è
solo Anne a parlare, ma ciascuna delle persone chiusa nel
celebre appartamento con lei e, più avanti, perfino il
sottufficiale nazista che le scoverà. Bello
bello.»
«[...] Il punto di vista di questo toccante racconto è
un inedito ritratto di 8 anime che sognano, dormendo, a poche
ore dall'arresto. Le parole di Guia Risari sono perfettamente
sottolineate dai disegni di Arianna Floris: a dividere i
capitoli ogni volta troviamo la porta chiusa. Quando giriamo
la pagina al di là della porta viene raffigurato il
protagonista del capitolo nel suo ultimo viaggio onirico
all'interno dell'Alloggio segreto. Auguste sogna una
pelliccia, Hermann sogna un prato, Anne sogna di diventare
scrittrice...
«[...] Siamo allora felici di potervi raccontare di
questo libro, l'ennesimo su Anne Frank potete dire, ma un
testo - vi diciamo noi - che sa riproporre la vicenda di Anne
in modo nuovo. [...] Questo romanzo ha la capacità di andare
oltre la vicenda di Anne e di ricordarci che non era sola: ci
racconta infatti degli abitanti dell'Alloggio Segreto che con
lei divisero quei due anni di clandestinità, attraverso il
meccanismo affascinante di dire e di far vedere al lettore
attraverso occhi diversi. Le poche ore dal risveglio
all'arresto in quel 4 agosto 1944 vengono infatti narrate da
ciascuna delle otto persone che abitano silenziosamente le
stanze; le loro voci svelano pensieri, attitudini, sogni e
permettono all'autrice di dare un quadro del quotidiano, di
fare un inquadramento storico e nello stesso tempo di
sottolineare i caratteri, le caratteristiche e insieme i sogni
dei più giovani come degli adulti. A loro si aggiunge un punto
di vista esterno, ma complementare: quello del sottoufficiale
austriaco che fu incaricato si stanare gli ebrei e di
eseguirne l'arresto. Il lettore ha allora la possibilità di
leggere di due fronti diversi, di vedere paure, timori,
spavalderie, sogni; di rintracciare il breve attimo in cui il
sottoufficiale - di fronte alla scoperta dell'uniforme
dell'esercito con cui il padre di Anna ha partecipato alla
Prima Guerra Mondiale, davanti alla giovinezza, agli sguardi
intelligenti delle ragazze - tentenna, scopre un angolo di
umanità, subito ricacciato indietro dall'adesione certa
all'assurdo dovere dell'obbedienza. UsesStudents ompositions inspired by La Porta di Anne, Cadorago secondary school (Como) Rights Rights are available for all the languages. Please, contact the publisher: Mondadori Via Mondadori, 1 20090 Segrate - Italy tel. +39 02 75423474 e-mail sandra.barbui@mondadori.it http://www.librimondadori.it
Incipit
El alba de Karl
La noche estaba tranquila y silenciosa. Por primera vez ningún
avión había sobrevolado los cielos estriados de
Ámsterdam.
Inmerso en sus sueños, Karl Josef Silberbauer pensaba que había regresado en el tiempo. Era la mañana de un domingo diez aõs atrés; la guerra todavía estaba lejos. Soñaba con Viena, las avenidas arboladas, las plazas barrocas, las caras sonrientes de los niños juguando en la calle, el traqueteo del viejo tranvía que avanzaba por las vías, meciéndose. A él le gustaba tomar el tranvía: era su viaje en el universo humano. Entre más duraba el trayecto, más tiempo tenía para observar los rostros de los pasajeros, qué ropa vestían, cómo iban peinados. Cada indicio revelaba su personalidad. Él reunía largas listas sin descuidar ningún detalle. ¿Los zapatos estaban a la moda o resultaban anticuados? ¿Brillantes o empolvados? ¿El abrigo era de segunda mano o nuevo? ¿Y el cuello de piel sería de gato o de auténtica chinchilla? ¿Aquella mujer iba maquillada o sus labios eran color rojo natural? Y aquel distinguido señor parado en la esquina, ¿era en realidad alguien importante o un simple vanidoso? Su padre le había enseñado a observar, y en lo absoluto era un juego ocioso. Consistía en la ocupación principal de un buen policía. Después de todo, la verdad no es sino una simple deducción a partir de una serie infinita de detalles. Un trabajo matemático, de precisión: sumas los factores y obtienes el resultatdo. La apariencia no lo era todo, es cierto: sin embargo, al analizarla se entendían muchas cosas: no sólo la edad, la condición y el estado de ánimo, sino también las esperanzas, los sueños, los miedos. Cada uno, en un examen atento, revelaba su propia realidad, quisiera o no. Arreglarse sin cesar un mechón de cabello en la frente indicaba un deseo de llamar la atención. ¿Qué significaba, por el contrario, juguetear con la fe? Tal vez ese matrimonio no era tan feliz y en su universo se había plantado la duda. Mientras que aquel anciano, quien no detenía los ojos sobre nada, sino que los desplazaba de un lado a otro, enviaba una clara señal de debilidad, de miedo. ¿A qué? ¿A los demás, a la vida o a algo específico que no habría debido o querido hacer? ¿Quién lo sabría? No se podía responder a todo en un tranvía. (Guia Risari, La puerta de Ana, ill. A. Floris, Ediciones Castillo, México D.F., 2017) © Ediciones Castillo 2017 |
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